Prima mostra monografica dedicata a Taddeo di Bartolo

Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia presenta Taddeo di Bartolo
Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia presenta Taddeo di Bartolo

L’esposizione, che presenta 100 tavole del pittore senese, una delle più significative presenze artistiche dell’epoca, rimarrà aperta fino al 30 agosto 2020.

La Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia riapre al pubblico le proprie sale, dopo la chiusura forzata a causa dell’emergenza Coronavirus. Oltre al normale percorso di visita, si potrà tornare ad ammirare la prima ampia monografica dedicata a Taddeo di Bartolo (1362 ca. – 1422), una delle più significative presenze artistiche dell’epoca, in patria e non solo. Da vero e proprio maestro itinerante, infatti, egli trascorse buona parte della carriera spostandosi tra Toscana, Liguria, Umbria e Lazio al servizio di famiglie politicamente ed economicamente potenti, autorità pubbliche, grandi ordini religiosi e confraternite.

Curata da Gail E. Solberg, la più accreditata studiosa del pittore, la mostra presenta circa cento tavole del pittore senese, in grado di ricostruire l’intera sua parabola artistica, dalla fine degli anni ottanta del Trecento, fino al 1420-22, con prestiti provenienti da prestigiosi musei internazionali, quali il Musée des Beux-Arts di Nancy e il Szépmuvészeti Múzeum di Budapest, e con la decisiva collaborazione di enti e istituti italiani.

In un ambiente che ricrea l’interno di una chiesa francescana ad aula, è stato ricostruito l’imponente apparato figurativo della ormai smembrata pala di San Francesco al Prato di Perugia, della quale la Galleria Nazionale dell’Umbria conserva ben 13 elementi. A questi si aggiungono le parti mancanti, finora individuate, come le sette tavole della predella raffiguranti Storie di san Francesco, conservate tra il Landesmuseum di Hannover (Germania) e il Kasteel Huis Berg a s’-Heerenberg (Paesi Bassi), e il piccolo San Sebastiano del Museo di Capodimonte a Napoli, che probabilmente decorava uno dei piloni della carpenteria.

Dal Palazzo Ducale di Gubbio giungono le otto tavolette, dipinte a tempera su fondo oro con figure di Santi, originariamente appartenute al polittico della chiesa eugubina di San Domenico. Questi lavori di Taddeo di Bartolo sono stati recentemente acquisiti dal MiBACT, che ha esercitato il diritto di prelazione riconoscendo in essi un eccezionale interesse storico-artistico, restituendoli così al patrimonio culturale della città.

La mostra documenta inoltre le altre tipologie di opere, come gli stendardi processionali o le piccole tavole di devozione privata, consentendo una ricostruzione quanto più completa del suo catalogo. Si tratta quindi di una panoramica completa dell’arte di Taddeo, dalla prima opera firmata e datata – alla quale apparteneva l’Annunciazione del KODE Museum di Bergen (Norvegia) (1389) – fino alla Madonna Avvocata del Museo di Arte Sacra di Orte (VT), del 1420, passando attraverso prove capitali della sua carriera quali il polittico di Montepulciano, di cui si espongono le tre cuspidi, e l’imponente polittico della Pinacoteca di Volterra (PI).

L’importante attività di Taddeo di Bartolo come frescante è illustrata da una ricostruzione video in 3D dei murali di Palazzo Pubblico, parte di un ricco apparato multimediale che si ripropone di documentare i restauri e le indagini diagnostiche eseguiti in occasione della mostra, grazie al contributo della Galleria Nazionale dell’Umbria, e di illustrare l’altissima qualità tecnica e stilistica della produzione di questo grande maestro.