Bergamo

Bergamo - Storia Rinascimentale

Bergamo (IPA: [‘b?rgamo], ; Bèrghem in dialetto bergamasco) è un comune italiano di 120 412 abitanti, capoluogo dell’omonima provincia in Lombardia e quarto centro più popoloso della regione dopo Milano, Brescia e Monza. La città e il suo hinterland contano 485 892 abitanti, distribuiti su di una superficie di 341,33 km². Secondo i dati forniti dall’Eurostat, l’area urbana è invece meno estesa e accoglie 299 139 abitanti al 2014. L’abitato di Bergamo è suddiviso in due parti distinte, la «Città Bassa» e la «Città Alta»; quest’ultima è posta in altitudine più elevata e ospita la maggioranza dei monumenti più significativi, mentre la Città Bassa – benché sia anch’essa di antica origine e conservi i suoi nuclei storici – è stata resa in parte più moderna da alcuni interventi di urbanizzazione. Le due porzioni dell’abitato sono separate dalle mure venete, annoverate dal 2017 fra i patrimoni dell’umanità tutelati dall’UNESCO. A partire dal XIII secolo, nell’ambito delle lotte tra guelfi e ghibellini, Bergamo cade sotto l’influenza dei Visconti di Milano, che fortificano la Cittadella. Dal 1428 Bergamo entra a far parte dei domini della Repubblica di Venezia. I veneziani ricostruiscono la città vecchia, erigendo possenti mura difensive. Il dominio veneto continua fino all’epoca napoleonica quando, dopo la breve esperienza della Repubblica Bergamasca, della Repubblica Cisalpina e del Regno d’Italia, con la Restaurazione Bergamo cade nella sfera austriaca del Regno Lombardo-Veneto. Gli austriaci sono i fautori della prima industrializzazione del territorio bergamasco, con l’impianto di manifatture tessili. Bergamo prende parte al Risorgimento fornendo buona parte dei Mille. Giuseppe Garibaldi stesso entra in città, con i suoi Cacciatori delle Alpi, l’8 giugno 1859. Dal 1860 Bergamo è parte del Regno, e poi della Repubblica Italiana.