Estensi

Estensi - Storia Rinascimentale

La famiglia degli Estensi si originò dagli Obertenghi, signori di Milano e della Liguria occidentale verso la fine del X secolo, analogamente ai Pallavicino, ai Cavalcabò, ai Pastorino e ai Malaspina. Il più antico capostipite documentato del casato è Oberto II, marchese di Sicilia, principe del Sacro Romano Impero (m. 972). Adalberto d’Este visse nei primi anni del X secolo, ed era un discendente degli antichi duchi e marchesi della Toscana, sebbene i marchesi della Toscana adoperassero la legge ripuaria e Adalberto invece seguisse quella longobarda. Un documento del 1011 ricorda che Adalberto si intitolava marchese, titolo portato soltanto da coloro che governavano una delle marche o provincie in cui era divisa l’Italia e che entrò in uso per la prima volta in Italia nell’815, introdotto dai Franchi successivamente alla sconfitta e sottomissione dei Longobardi avvenuta nel 774. Da un diploma dato nel 1184 a un Obizzo, suo discendente, si può dedurre che tale marca fosse la marca di Milano, che comprendeva la Lombardia e il Genovesato, che allora si chiamava marchesato di Liguria.

Dopo Adalberto i primi nomi che s’incontrano nella famiglia d’Este sono Oberto I e Oberto II, vissuti sul finire del X secolo e al principio dell’XI secolo. Alberto Azzo II d’Este (996-1097), può considerarsi il capostipite storico della famiglia nell’omonima città di Este, e l’inizio del Marchesato di Este al tempo importante snodo politico e commerciale, che ricevette l’investitura dall’imperatore.

Uno dei figli di Azzo, Guelfo IV d’Este (m. 1101) venne adottato dallo zio materno Guelfo III di Carinzia al quale succedette come duca di Carinzia, cambiando quindi il cognome per perpetuare il nome dei Guelfi che si era estinto in linea maschile (da questa casata derivarono direttamente le note case tedesche di Hannover e Brunswick, che ottennero anche la corona di Gran Bretagna molti secoli dopo), egli divenne anche duca di Baviera nel 1070.

Il ramo italiano degli Este proseguì con l’altro figlio di Azzo II. Tra i successori di costui vi è Obizzo I (m. 1193), che combatté l’imperatore Federico I. Il nipote Azzo VI d’Este (1170-1212), primo signore di Ferrara, fu anche podestà di Mantova e Verona. Egli lottò con Ezzelino il Monaco e con Salinguerra Torelli; nel 1212 fu sconfitto da Ezzelino a Pontalto, lottò per ottenere Ferrara, impresa riuscita infine nel 1240 a suo figlio Azzo VII d’Este (1205-1264). Aldobrandino, nel 1213, assalito dai Padovani, difese strenuamente la rocca d’Este, ma alla fine fu costretto a cedere la città da cui la dinastia traeva nome.

Azzo Novello VII, nel 1242 riconquistò Ferrara, vi uccise quattrocento Ghibellini e da papa Innocenzo IV fu nominato difensore della Chiesa nella lotta contro Ezzelino III da Romano (1255). Obizzo II d’Este (m. 1293) fu proclamato signore a vita di Ferrara nel 1264, signore di Modena nel 1288 e di Reggio nel 1289. Essendo Ferrara un feudo papale, gli Este divennero vicari papali nel 1332. Rinaldo, nel 1333 venne assediato dal legato pontificio Bertrando del Poggetto, ma il 14 aprile Pinalla Aliprandi sconfisse l’esercito papale[1]. Niccolò III fu in lotta con il cugino Azzo X che tentò di spogliarlo dei domini, in una guerra durata due anni, nel 1402 fu nominato capitano generale dal papa Bonifacio IX contro i Visconti, ma fu sconfitto da questi a Casalmaggiore, mantenendo comunque i suoi domini. Taddeo, nel 1439 difese Brescia e Ferrara per conto dei Veneziani, contro Nicolò Piccinino, morì forse avvelenato, alla difesa di Mozzanica (1448).

Sotto Nicolò III d’Este (1384-1441) Ferrara divenne un grande centro culturale rinascimentale, il cui splendore venne accresciuto ulteriormente dai suoi successori, tra i quali si può ricordare Leonello d’Este (1407-1450).