Prorogata fino al 28 giugno la mostra ‘David e Caravaggio’

David e Caravaggio. La crudeltà della natura, il profumo dell’ideale
David e Caravaggio. La crudeltà della natura, il profumo dell’ideale

Le Gallerie d’Italia di Napoli hanno riaperto martedì 2 giugno con la proroga della mostra “David e Caravaggio. La crudeltà della natura, il profumo dell’ideale”. La mostra sarà visitabile fino al 28 giugno.

La presenza alle Gallerie d’Italia di Napoli del Martirio di sant’Orsola di Caravaggio – documentato come l’ultimo, drammatico dipinto eseguito da Caravaggio – fornisce spesso l’occasione per creare approfondimenti ed eventi espositivi su temi legati al grande maestro lombardo, alla sua opera, alla sua fortuna. In particolare, la mostra-dossier David e Caravaggio. La crudeltà della natura, il profumo dell’ideale prende spunto dalla presenza nella basilica reale pontificia di San Francesco di Paola a Napoli di una copia molto fedele di uno dei maggiori capolavori di Caravaggio, la Deposizione nel sepolcro, oggi conservata ai Musei Vaticani ma in origine nella chiesa di Santa Maria in Vallicella a Roma. Questa copia di grande qualità era stata eseguita nel 1824 dal pittore napoletano Tommaso De Vivo quando l’originale, requisito per entrare a far parte delle prestigiose collezioni del Musée Napoléon, era rientrato a Roma e trasferito nelle raccolte vaticane.

Queste sono le premesse che ci hanno portato a voler ripercorrere la fortuna di questo capolavoro in un momento in cui Michelangelo Merisi, pur non godendo di considerazione da parte della storiografia artistica e della critica, catturava invece l’attenzione dei pittori francesi che in età neoclassica soggiornavano a Roma per un periodo di formazione. Tra questi ha avuto un peso decisivo Jacques-Louis David, nelle cui opere ritroviamo diversi e precisi richiami a quelle di Caravaggio.

Il fulcro di questa mostra è dunque il suggestivo confronto tra la Deposizione nel sepolcro e La morte di Marat che rievoca questo momento affascinante e meno noto della fortuna di Caravaggio.